giovedì 16 ottobre 2014

GIANCARLO E IL TRENO PER PARIGI

Giancarlo e il treno per Parigi

Con Giancarlo, da giovane, ho passato giornate belle, interessanti e allegre, costruendo apparecchiature elettroniche per l’Olivetti. Poi ci siamo persi di vista per parecchio tempo.
Quando, anni dopo, lo incontrai, era uno psicanalista affermato che dedicava molto tempo a studiare, ad aggiornarsi, ad alimentare dibattiti nel suo Laboratorio di Psicoanalisi.   Mi disse che tutti i sabati si prendeva il treno per Parigi dove partecipava a un seminario con Lacan. 
Quello era il vero Giancarlo, quello che conoscevo io! 
Una delle poche persone che, ad esempio, quando si parlava di politica accettava di parlare, non di politica spicciola o di personaggi o di eventi, ma di teorie politiche.

In questi giorni, ho assistito a una conferenza sulla Arendt tenuta nel suo Laboratorio da lui coi suoi compagni di laboratorio e mi sono ritrovato in disaccordo totale sui loro giudizi. Forse avrei dovuto accendere una discussione ma non è nel mio carattere. Tornerò su Giancarlo. Tornerò sulla Arendt.

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